IL CASTELLO NASCOSTO
- Giusi Lombardo
- 23 mar
- Tempo di lettura: 2 min

Non si può immaginare quanto sia lunga via Altarello: comincia in via Pitrè bassa, per chi se accorge, affiancando il muro che recinge l'ospedale di via Gaetano La Loggia, e finisce in via Giuseppe Di Marco, una delle ultime traverse a sinistra di via Pitrè alta, prima di giungere all'aeroporto di Boccadifalco.
Il nome si deve alla presenza di un altare edificato nella prima metà del Cinquecento, dedicato alla Madonna del Soccorso e situato sulla strada che portava al convento di Baida. Infatti ancora oggi la zona viene chiamata "Altarello di Baida". La cappella nel tempo divenne una chiesetta, poi ricostruita nel Seicento ad opera del sacerdote Domenico Celona. Ma di questo argomento tratterò più in avanti.
Oltrepassata la chiesa e proseguendo verso Baida, a poca distanza sulla sinistra si apre via Micciulla, nome di antichi proprietari che qui, nel Seicento, ottennero in enfiteusi un baglio rurale.
A circa metà del percorso, sulla destra si intravedono i merli delle torri di villa Belvedere, che in zona viene definita "il castello".
Il vero e proprio 'ingresso della cinquecentesca villa e del suo vasto parco si trova al civ. 88 di via Altarello, ma si riesce a cogliere qualche suo elemento soltanto da via Micciulla. La foto a seguire è di Giuseppe Fuser, che ringrazio.

La caratterizzano due torri quattrocentesche che stringono un loggiato a tre arcate.

Nel 1400 appartenne a Luca Pollastra, segretario del Regno di Sicilia, per poi passare - nel 1555 - a don Sigismondo Rustici.
I successivi proprietari, nel Settecento, furono i Sansone, baroni di Campobianco. Seguirono i Santacolomba, conti di Isnello, poi la famiglia D'Angelo ed infine - agli inizi del secolo scorso, i principi di Belvedere "Fatta Del Bosco", che a tutt'oggi la detengono.
Il titolo di principe di Belvedere fu ottenuto nel 1659 da Cesare Del Bosco per concessione del re Filippo IV. Duecento anni più tardi a Guglielmo Fatta Del Bosco, figlio del barone di Garbonogara - Girolamo Fatta e Li Destri - ed Ignazia Del Bosco e Martines, pervenne di diritto il titolo di principe di Belvedere da parte della madre.

Molti anni fa il "castello" venne reso visitabile attraverso la bellissima iniziativa annuale "Palermo apre le porte", oggi chiamata "Panormus, la scuola adotta la città".
Un progetto voluto dalla compianta Alessandra Siragusa, assessore comunale alla pubblica istruzione, tramite il quale ogni scuola che vi aderisce adotta un monumento, spesso precluso alle visite. E così gli studenti di scuole elementari, medie e superiori si trasformano in piccoli ciceroni, presentando a turno il monumento ad essi assegnato con entusiasmo, passione e tanto amore.
Auspichiamo che anche il "castello" torni ad essere visitabile, per consentirci di respirare da vicino aria buona e tanta storia che merita di essere tramandata.
Bibliografia: Dizionario storico toponomastico di Mario Di Liberto