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LA CROCE SUL PORTALE D'INGRESSO DI UN CONDOMINIO

  • Immagine del redattore: Giusi Lombardo
    Giusi Lombardo
  • 20 lug
  • Tempo di lettura: 2 min
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La borgata di Ciaculli riserva delle sorprese insospettabili, se si ha la pazienza ed il tempo di percorrere le sue strade con la voglia di scoprirle. Io non ho ancora terminato la mia ricerca in questa fantastica zona, ma un paio di anni fa sono riuscita a raggiungere qualche piccola tappa.

In via Onofrio Tomaselli, di fronte al civico 18, si nota un antico portale sormontato da una croce.

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Per via del sacro simbolo, ma anche per la presenza dell'adiacente chiesetta, ormai ridotta a rudere,

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il Lanza Tomasi la ritenne una villa pia; ovvero, uno di quei luoghi al di fuori delle mura di Palermo utilizzati un tempo dagli ordini religiosi per trascorrervi dei periodi di riposo e di meditazione. E pare proprio che sia stata di proprietà dei Gesuiti, questa villa di cui si è perso, nel tempo, il ricordo del titolo dell'antica chiesetta.

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A fianco, sulla destra del portale, si innalza un caseggiato

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che recinge un ampio cortile visibile da Google Maps

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Della villa, però, conosciamo il nome: Molone di Sotto, per distinguerla dalla villa Molone di Sopra che tratterò non appena avrò la possibilità di visitarla.

Purtroppo non sono molte le notizie che la riguardano. Oggi possiamo notare che ricade ancora su un ampio agrumeto, che al suo interno è stato costruito un condominio, ma che il tempo e la scarsa memoria storica hanno lasciato i loro gravi effetti.

La strada su cui si trova è relativamente nuova: fino agli anni Cinquanta del secolo scorso non aveva un nome. E' stata intestata al pittore Onofrio Tomaselli  (Bagheria 03/08/1866-Palermo 03/03/1956),

Onofrio Tomaselli, foto tratta dal web
Onofrio Tomaselli, foto tratta dal web

all'epoca un ritrattista molto richiesto dalle classi nobiliari e perfino dai suoi stessi colleghi, ricordato soprattutto per il suo il famosissimo quadro "I carusi", i bambini costretti a lavorare nelle miniere,

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e per il ritratto di Francesco Lo Jacono, entrambi custoditi alla GAM - Galleria di Arte Moderna di Palermo.

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La villa, di probabili origini seicentesche, fu in principio proprietà del barone di Mandrascate, poi dei Gesuiti, poi Anzon, poi Gambino poi Farone e Buffa.

Ripongo però assoluta certezza negli ultimi proprietari: la famiglia Buffa, in quanto il mio carissimo e compianto amico Giuseppe Joe Cangelosi che mi conosceva sin da piccina così scrisse: "Una mia zia era una Buffa, figlia di Pietro Buffa, ed era dei Ciaculli e ricordo quel portone".

Dovremmo raccogliere e scrivere racconti, ricordi e testimonianze delle persone che hanno vissuto vicende e luoghi, così come fece il nostro grande Pitré, prima che tante memorie storiche scompaiano definitivamente.


Bibliografia: Le ville di Palermo di Gioacchino Lanza Tomasi

Le ville di Palermo di Salvatore Requirez

Palermo - Dizionario storico toponomastico di Mario Di Liberto

 
 
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