LA VILLA MIMETIZZATA FRA LE COSTRUZIONI RIONALI
- Giusi Lombardo
- 6 apr
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Nella borgata di Pallavicino, bisogna giungere fino alla fine di fondo Trapani accanto alla Città dei Ragazzi per vedere da vicino l'abbandonata villa Malvagna. In origine, nel Seicento, si trattava di un baglio con caseggiato agricolo dotato di torre difensiva.
Nel 1718 venne ottenuto in concessione dalla duchessa di Galizia e principessa di Malvagna: Rosalia Migliaccio, che trasformò il complesso in residenza estiva come dalla moda che serpeggiava fra i nobili dell'epoca nella Piana dei Colli.
Alla fine del Settecento la villa pervenne ad Ignazio Migliaccio e Moncada, principe di Malvagna, il quale - come altri nobili proprietari di terreni in zona - concesse in enfiteusi una parte delle sue terre al re Ferdinando III affinché questi potesse ingrandire il suo Parco della Favorita.
Nell'Ottocento la villa passò a Filippo Trapani (o Di Trapani) ed in seguito ai figli Giuseppe, Francesco e Michele. Finché, nel 1903, si procedette all'esproprio della villa che venne aggiudicata a Francesca Di Cristofalo - vedova di un altro Trapani, Giuseppe. Ella, nel 1925, la donò ai propri figli Filippo, Salvatore e Francesco.
Una parte dei terreni, una volta appartenenti alla villa, si trovano oltre la Città dei Ragazzi verso il parco della Favorita e furono utilizzati per diversi decenni come campo di allenamenti di calcio a cura di Salvatore Tedesco, padre dell'ex calciatore del Palermo: Giacomo. Nel 2022, per un periodo fino al 2030, i campi - che avevano già preso il nome di Malvagno per via della villa, furono affidati alla Federazione Italiana Rugby affinché li rivalutasse. Al momento purtroppo non si hanno notizie sulla sua riqualificazione.

Foto di Giuseppe Mazzola
Tornando alla villa, la sua bellezza è incentrata maggiormente sullo scalone elicoidale, che andrebbe sottoposto ad un serio recupero. La particolarità dello scalone si evince nella sua forma tortile a rampe a chiocciola.


Malauguratamente, nel tempo, ha subito forti manomissioni nella parte destra che è stata selvaggiamente trasformata in una palazzina ed abitata da privati.


La parte originale di sinistra è anch'essa abitata. E la torre? Chissà che fine ha fatto...

Bibliografia: Dizionario storico toponomastico di Mario Di Liberto
Le ville di Palermo di Salvatore Requirez